Si è svolta oggi, presso il Tar del Lazio, l’udienza relativa alla richiesta di annullamento del concorso di ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2007/2008 presentata dall’UDU con oltre 2000 studenti. Il decreto “blocca contenziosi” emanato dal Ministro Mussi ha mutato l’orientamento di alcuni Tar che in una fase iniziale avevano dato ragione a tanti ricorrenti. Il Tar del Lazio nell’udienza di oggi ha invece deciso di saltare la fase cautelare del procedimento – non esprimendosi quindi sulla sospensiva – e di approfondire direttamente la vicenda nella fase di merito.
Il Tar sembra aver accolto la nostra richiesta di intervento da parte della Corte di Giustizia Europea sulla legittimità del numero chiuso in Italia. Il Tar non ha quindi espresso un giudizio negativo sul ricorso ma, con questa decisione, sembra voler far chiarezza al più presto su questa annosa vicenda che tiene col fiato sospeso più di 70.000 studenti in Italia.
Sempre oggi il Tar dell’Emilia ha accolto l’istanza di sospensiva presentata dall’Udu relativamente alla Facoltà di Psicologia di Parma.
L’Unione degli Universitari si augura che, anche alla luce di questi fatti, il Ministero abroghi, come richiesto da tempo, la legge 264/99, che regola l’accesso programmato in Italia, e dia finalmente inizio a una discussione che parta dalle proposte degli studenti, per la stesura di una legge che garantisca la corretta applicazione delle direttive europee, salvaguardando la qualità dei corsi universitari senza però porre inique barriere all’accesso alla formazione superiore.
Il Tar sembra aver accolto la nostra richiesta di intervento da parte della Corte di Giustizia Europea sulla legittimità del numero chiuso in Italia. Il Tar non ha quindi espresso un giudizio negativo sul ricorso ma, con questa decisione, sembra voler far chiarezza al più presto su questa annosa vicenda che tiene col fiato sospeso più di 70.000 studenti in Italia.
Sempre oggi il Tar dell’Emilia ha accolto l’istanza di sospensiva presentata dall’Udu relativamente alla Facoltà di Psicologia di Parma.
L’Unione degli Universitari si augura che, anche alla luce di questi fatti, il Ministero abroghi, come richiesto da tempo, la legge 264/99, che regola l’accesso programmato in Italia, e dia finalmente inizio a una discussione che parta dalle proposte degli studenti, per la stesura di una legge che garantisca la corretta applicazione delle direttive europee, salvaguardando la qualità dei corsi universitari senza però porre inique barriere all’accesso alla formazione superiore.
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